lunedì 17 ottobre 2011

China My Sorrow

Nell'agosto del 1966, in piena Rivoluzione culturale, il tredicenne Tian Ben viene sorpreso mentre ascolta un disco ritenuto osceno. Arrestato, viene spedito in un campo di rieducazione sperduto tra i monti. Il ragazzo, soprannominato Quattrocchi, è costretto insieme agli altri compagni a trasportare letame, fare mattoni e cantare ogni giorno al presidente Mao le sue colpe.


China My Sorrow Recensione di Fabiojappo
Dai Sijie è l'autore di "Balzac e la piccola sarta cinese", film abbastanza noto anche in Italia e trasposizione di un libro scritto dallo stessa regista.

"China My Sorrow" (Niu-Peng / Chine, ma douleur) risale a diversi anni prima ma affronta lo stesso tema: il confino, la rieducazione durante la Rivoluzione culturale. Esperienza realmente vissuta da Dai Sijie, figlio di borghesi reazionari, costretto tra il 1971 e il 1974 a vivere in un campo tra le montagne cinesi.

 E lo affronta in maniera differente. Più asciutta, realistica, sincera. Denunciando con questa piccola storia, mai pesante nel suo svolgersi, l'assurdità dell'ideologia cieca.



(versione 702)


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