Recensione di Picchi
Ambientato nel periodo della guerra in Bosnia il film è un vero pugno nello stomaco. La storia racconta di Samira (Natasa Petrovic), una giovane ragazza piena di vita e con la testa sulle spalle che si ritrova nel posto sbagliato al momento sbagliato. Samira e le più giovani vengono segregate separatamente e costrette a ripetute violenze sessuali. Quando però una bambina di 12 anni viene uccisa per la violenza degli aguzzini, Samira non è più disposta a lasciarsi sopravvivere e osa, laddove le altre non la comprendono e la criticano, ad essere una donna, ad essere se stessa.
La pellicola di nazionalità irlandese è stata girata anche tra la Macedonia e la Svezia ed è parlata in serbo-croato.
La regista Juanita Wilson ci narra l’incubo della giovane senza darci indizi, senza prepararci, lasciandoci inermi a seguire i crudi e violenti eventi, proprio come i protagonisti. Non ci sono veri e propri effetti drammatici nella sceneggiatura, non c'è tempo per le lacrime. La colonna sonora, quasi assente, aiuta ad immergersi nella storia e a provare empatia per le vittime. Riesce difficile criticare un film “brutto” come questo quando narra fatti realmente accaduti, e per di più avvenuti soltanto venti anni fa, negli anni ‘90.
Per la violenza di alcune scene è consigliata la visione ad un pubblico maggiorenne.
[Sub Ita]
- Trailer -
0 commenti:
Posta un commento