Da quando la moglie l'ha lasciato Francis è un uomo distrutto. Lavora come barista in un locale notturno a Singapore e affoga il suo dolore nell'alcol. Il figlio di dieci anni impara presto a gestirsi da solo, ma è pieno di rabbia nei confronti di un padre che non riesce a reagire. Fino a quando un giorno, per amore del figlio, Francis decide di tornare al suo antico mestiere: la magia.
Recensione di Fabiojappo
Presentato in concorso al festival di Cannes nel 2008, "My Magic" è un piccolo film, semplice e commovente. In meno di 75 minuti Eric Khoo, già autore del bellissimo "Be with Me", racconta una storia di disperazione, autolesionismo, ma anche un tenero rapporto tra padre e figlio.
Un uomo una volta famoso e felice, con una moglie che lo seguiva nel lavoro, ora disperato e spinto all'autodistruzione che prova a riscattarsi per amore del figlio. E per guadagnare più soldi accetta di offrire la sua capacità di sopportare il dolore in spettacoli sempre più estremi sottoponendo il proprio corpo a prove al limite del raccapricciante.
"È un mondo crudele, un giorno capirai" dice a un certo punto Francis Bosco che nella vita è davvero un noto mago-illusionista e mangiatore di fuoco. È sulle sue spalle che si regge un po' tutto il film.
Un' interpretazione di rara intensità, quella offerta dal protagonista, che dà spessore a un'opera non priva di difetti, ma più che apprezzabile.
(versione 738)
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