martedì 7 febbraio 2012

C'est la vie, mon chéri



Kit, un musicista jazz che ha appena rotto con la fidanzata, conosce Min, la cantante di una compagnia lirica. Grazie al suo carattere aperto e spumeggiante, comincia a frequentarlo.
Proprio quando il rapporto tra i due si stabilizza, viene a galla una difficile verità…



C'est la vie, mon chériRecensione di Anna

Remake di un vecchio film di Hong Kong, storia ormai conosciuta sulla malattia e che sorprende lo spettatore, racconta dell'affermazione sulla vita dell'amore, delle gioie e dell'amicizia. 

Il film è strutturato abbastanza bene, il regista ha già dimostrato altre volte di sapersi destreggiare in drammi credibili. La trama sembra la solita, i due protagonisti si innamorano e la malattia di lei distrugge tutto; Derek Yee sa tirare fuori personaggi di spessore, una storia veritiera e un lieto fine che non arriverà.

Kit è il tipico musicista che non sa cosa fare della sua esistenza, la cui vita viene sconvolta dalla conoscenza con Min, la quale riesce a tirar fuori tutti i malesseri da questo artista depresso e schiacciato dall'autocommiserazione.


C'est la vie, mon chériAnita Yuen e Lau Ching Wan formano una coppia meravigliosa; la Yuen non si accontenta di interpretare la parte della ragazza positiva e dal passato tragico, perché proprio quando questo passato tornerà, mostrerà il suo lato più sofferente e debole. 

In maniera un po' estrema e molto rispettosa, il regista mostra gli aspetti belli e devastanti della vita, dimostrando fino all'ultimo che, anche se in maniera amara, bisogna prendere quello che accade, perché così è la vita.

 

(versione iNT)

C'est la vie, mon chéri

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