giovedì 20 settembre 2012

The Tale of Genji


Un anime basato sull'opera omonima di Murasaki Shikibu,  scritta oltre 1000 anni fa. Genji, figlio dell'imperatore e il più conosciuto fra in nobili di Kyoto per fascino e bell'aspetto, non riesce a smettere di bramare la giovane e bella sposa del padre. Dopo le tragiche conseguenze della sua ossessione, Genji vaga da un amore all'altro, alla ricerca di una sorta di completamento alla sua vita.



Genji MonogatariRecensione di ~Shiokaze~

"Genji Monogatari", ovvero, "La Storia di Genji". Si tratta di un romanzo famosissimo in Giappone, studiato come un classico nelle scuole e di notevole importanza, non solo per l'influenza esercitata sulla letteratura del suo Paese, ma anche a livello mondiale; si tratta di un'opera totalmente innovativa per i canoni del periodo (XI secolo) nel quale è stata concepita, tanto da risultare moderna e alquanto scorrevole ancora oggi.
"Approdato" solo da tempi relativamente molto recenti in Occidente (qui in Italia sia in un'edizione tradotta dall'inglese, sia nella più recente versione magistralmente tradotta dal giapponese da Maria Teresa Orsi ed edita da Einaudi), si tratta di un must di cui quasi tutti gli appassionati della cultura del Sol Levante hanno sentito parlare, vuoi per sentito dire, vuoi -cosa che accade più spesso- per le trasposizioni sia sotto forma di pellicole, sia come opere teatrali o manga ed anime, presenti inevitabilmente in grandissimo numero, data la fama del testo d'origine. La produzione  che ci accingiamo a presentarvi, appartiene a quest' ultima categoria.

Genji Monogatari
Come figura centrale della storia, naturalmente, vediamo Genji, il Principe Splendente, giovane uomo dalla bellezza quasi femminea e famoso per le sue numerose avventure amorose. Nonostante paiano essere queste le vicende attorno alle quali la storia si concentra, ci accorgiamo che esse si trasformano in un pretesto per narrare di un uomo che, pur avvolto da un'aura di mistero e di impalpabilità e considerato come una figura irraggiungibile, pare al di sopra di tutto ma effettivamente è al di sopra di niente. Cova nel suo cuore sofferenze che non sa attribuire a nessuno (tanto che arriva ad associare i petali di ciliegio alla scomparsa delle persone a lui care) e che lo rendono in qualche maniera profondamente umano, forse addirittura eccessivamente tormentato e molto innocente, in particolare davanti alla principessa Fujitsubo. Istintivamente, infatti, ricollega la giovane dama alla figura materna, scomparsa quando era ancora piccolo e della quale ricerca suo malgrado qualche particolare nelle tantissime donne frequentate, quasi per arginare il proprio tormento... Tormento forse dettato da una società che lascia poco spazio alle emozioni e molto alle rinunce, nella quale un uomo non può spesso mostrare quello che è quanto piuttosto quello che gli altri vogliono che sia. Particolare che, a pensarci bene, si ritrova ahimé piuttosto di frequente anche nel mondo odierno, Giappone incluso.


Genji Monogatari
La narrazione, procede ad un ritmo molto lento, il quale si mantiene per tutta la durata del film (eccetto per le sequenze finali), caratteristica che permea tutta la pellicola e che può definirsi tipicamente orientale. Il tratto è infatti pulito, i colori molto tenui, e le atmosfere quasi ovattate. Non mancano sequenze molto poetiche; emblematica quella finale della danza del Principe sotto i fiori di ciliegio, le quali contribuiscono ad aggiungere all'aria che si respira all'interno della produzione un senso di calma e meraviglia allo stesso tempo, quasi come se gli scenari accompagnino con grande potenza, seppur assistendo silenti, le vicende dei protagonisti. Molto bella l'idea di utilizzare in varie sequenze un fuoco vero che scoppietta all'interno di un braciere disegnato, trovata ripresentata diverse volte nel corso della visione. Niente da dire sulle musiche, non certo eclatanti ma molto buone ed adatte all'atmosfera del film. 

Genji Monogatari
Un'ultima nota che mi pare doveroso fare: essendo quelle raccontate delle vicende che si svolgono a corte, praticamente ogni personaggio possiede un titolo onorifico, o un nome non suo datogli in base alle proprie caratteristiche. 
 Nel romanzo ciò è molto più presente, in quanto i personaggi che compaiono sono innumerevoli, tuttavia anche nel film la cosa vale per quasi tutti coloro che ci vengono presentati: il nome Yuugao, per esempio, significa letteralmente "bella-di-notte", dai fiori che adornavano il cancello della sua casa e che stupirono Genji per la loro delicatezza la prima volta che li vide;  To no Chujo è "Secondo Comandante a Capo della cancelleria privata", myobu indica una "dama di quinto rango" e miyasudokoro vuol dire "luogo dell'augusto riposo". Abbiamo tuttavia ritenuto fosse meglio lasciarli ivariati e avvisare piuttosto che sono appellativi ispirati alle caratteristiche di ciascun personaggio, poiché in giapponese la maggior parte dei nomi hanno un significato preciso e ovviamente non vengono tradotti alla lettera, e in secondo luogo perché nella traduzione italiana del romanzo la maggior parte vengono lasciati inalterati.

Genji Monogatari
In conclusione, si tratta di un'ottima opera, non un capolavoro ma una più che degna trasposizione animata di un grandissimo classico come il "Genji Monogatari", la quale dipinge con il giusto realismo e un gusto raffinato la società di quel tempo.







Sottotitoli in italiano



Un estratto dell'anime:



2 commenti:

ashj.williams ha detto...

Grazie mille!

Anonimo ha detto...

Great Shiokaze ^^
Avrai di certo realizzato un ottimo lavoro, non vedo l'ora di vederlo!

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