domenica 25 settembre 2011

The Boys from Fengkuei

Tre ragazzi di Fengkuei, un paese arretrato, conoscono il mondo attraverso le donne, il lavoro e le amicizie; nonostante la loro visuale ottimista sul mondo, dovranno fare i conti con una realtà disincantata.


Recensione di Anna

La prima produzione indie di Hou, ma anche una svolta creativa, allontanandosi da formule commerciali e sperimentando riprese lunghe e grandangolari, insieme al tema del melodramma.

Tre ragazzi di Fengkuei, un paese arretrato nell’Isola di Penghu, si apprestano alla vita con divertimento; verranno però spinti verso la maturità dall’incontro con la morte, la criminalità, le donne e il lavoro. Hou passa oltre le osservazioni sociali e psicologiche, mantenendo freschezza e fascino. Il senso del tempo reale è intensificato, i cambiamenti socio- economici del dopoguerra riflettono la vita normale degli adolescenti operai; l’unico che vive in due mondi è Ah-Ching, ricordando la cultura tradizionale del padre, ma integrandosi allo stesso tempo con il gruppo di compagni. In superficie c’è molta spavalderia, sfacciataggine, ma l’ingenuità diventa subito evidente con le truffe e l’approccio verso le donne.

Il film è stato girato nel periodo in cui Hou non era ancora ai vertici, andando a sbirciare nell’intimo della gente comune; Hou esalta le emozioni della quotidianità, esperienza realistica ed emozionante, riportando episodi che tutti, bene o male, hanno sperimentato nella propria vita, banali su carta e pieni di naturale sensibilità in questo lungometraggio.

L’unico film di Hou che utilizza la musica classica occidentale, “The Boys from Fengkuei” è un’opera di nostalgia e ricordo, rispetto della tradizione, gioie e dolori del crescere.







(versione FLS)


Trailer

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